«Piccolo è una grande filosofia». Non solo: «Le grandi cose cominciano dal piccolo». Insomma, insiste Jim Rowan che da più di un anno è stato nominato dal gruppo cinese Geely Presidente e CEO della Volvo, «il piccolo può essere più grande di quanto sembri». Il leitmotiv che accompagna l’ultima nata di Göteborg, Suv elettrico dalle eccezionali prestazioni, «piccolo ma grande», è ben chiaro. La EX30 è piccola ma sarà l’asso nella manica di Volvo. Saranno i numeri a dirlo: che sia prodotta in Cina, nello stabilimento di Zhangjiakou, rivela subito un’ambizione di grandi numeri. «La EX30 riassume tutti i nostri principi costruttivi, ma in un formato più compatto», afferma T. Jon Mayer, responsabile del design degli esterni. Sviluppato sotto la guida di Robin Page (che ora è a capo del design Bentley), cioè prima del passaggio delle consegne a Jeremy Offer nel maggio scorso, è stata il frutto – afferma Mayer – di «una grande passione»: quella dei designer che, lavorando un po’ online e un po’ in presenza, hanno affrontato i problemi del Covid e gli inevitabili lockdown. Perché la EX30 si è trovata proprio in mezzo alla crisi. Avviata verso la metà del 2019, attraverso una mezza dozzina di modelli in scala 1:4 e poi un paio 1:1, è approdata a metà 2021 alla sua veste definitiva, che era poi quella del concetto iniziale, «senza commistione – Mayer è categorico – con altri temi».
Piccolo è bello
Parlandone con chi l’ha progettata emergono, a parte il mantra del “piccolo è bello”, alcune parole-chiave che decifrano questa vettura. Parole come spazio, centralizzazione, sostenibilità, riciclo. Spiega Mayer che il carattere audace della EX30 parte dal suo ridurre l’impronta di CO2, che è la più bassa di qualsiasi Volvo. Ma non è tutto: «Le proporzioni delle auto elettriche consentono un passo più lungo, a tutto beneficio degli spazi interni». La EX30, come la Smart #1, si basa sulla piattaforma SEA (Sustainable Experience Architecture) ideata in Cina per l’elettrico. «La cosa più importante – gli fa eco Lisa Reeves, responsabile degli interni – diventa la funzionalità dell’abitacolo, che per il cliente rappresenta un’esperienza personalizzata per l’uso che farà degli spazi».
Proporzioni equilibrate
È ancora Reeves a parlare di «sostenibilità dall’aspetto olistico», con il risultato di un’ampliata gamma Volvo che al tempo stesso (si parte da 36 mila euro) porta i prezzi di un Suv elettrico premium ai livelli di un’equivalente auto con motore termico. Tutto questo, però, non è stato facile. «Va bene creare un passo più lungo – osserva Mayer – ma spingendo le ruote alle estremità queste sembrano più piccole e abbiamo quindi dovuto aumentarne le dimensioni per equilibrare le proporzioni, rispettando le misure degli sbalzi. E poi: come sistemare l’abitacolo senza perdere in aerodinamica, come ottenere equilibrio ed eleganza».
Materiali riciclati
La sostenibilità, spiega a sua volta Daniel Fidgett, responsabile di C&M, «riprende il cammino avviato con la C40 sulla strada delle premium scandinave. Da una parte il riciclaggio, per il quale abbiamo raggiunto un livello globale del 17%, il 30% per i soli interni, e stiamo pensando a un futuro del 95%. E poi i materiali che usiamo per l’abitacolo: poliesteri riciclati, per esempio, già al 70%, ma anche alluminio (25%) e acciaio (70%). Come nella EX90 abbiamo introdotto un tessuto nautico, morbido ed elastico, trattato con oli delle foreste scandinave». E di scandinavo in questo Suv c’è molto. A cominciare dai cinque vivaci colori della carrozzeria.
I colori generano calma
Si trattava di creare un’espressione nuova, spiega Fidgett: «Cloud Blue ispirato dai nostri cieli, per esempio, o Moss Yellow ispirato ai licheni che crescono sulle rocce lungo la costa occidentale svedese». Piccolo è grande nei piccoli particolari: e così, oltre ai quattro arredamenti diversi offerti per l’abitacolo, al cliente sono proposti cinque diversi temi per l’illuminazione interna, ognuno ispirato a un paesaggio scandinavo: cambiano gradualmente colore, dicono i designer Volvo, generando un senso di calma.
Interni high tech
La purezza del disegno, sostiene Reeves, «è stata dettata da un’architettura e una grafica che fin dall’inizio hanno integrato la tecnologia nello sviluppo dell’auto». Come lo schermo interattivo da 12,3 pollici al centro della plancia, in cui Thomas Stovicek, responsabile di UX, ha saputo inserire tanto gli strumenti di guida quanto l’entertainment. In una delle tre versioni offerte la EX30 è capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi: un primato. E già ci si domanda che cosa potrà fare, fra un anno, la EX30 nell’annunciata variante fuoristrada, la Cross Country.
(Articolo completo in A&D no. 262)