Obiettivo principale del Methane Concept presentato negli Stati Uniti da New Holland Agriculture era quello di creare un nuovo trattore, non solo nello stile, ma soprattutto nella sua funzionalità, partendo da un’alimentazione a metano che sfruttasse i rifiuti delle aziende agricole sostenibili come nuova fonte d’energia.
Avendo la possibilità di partire da un foglio bianco l’attenzione del design era focalizzata sull’abitacolo. Il primo scopo era dare una visibilità di 360 gradi. Sull’esterno del trattore, invece, è stato fatto un grande lavoro per trovare un’integrazione completa di tutti gli elementi, avendo come ispirazione il mondo dell’automotive design.
«Il progetto – spiega David Wilkie (Responsabile del Design Center di CNH Industrial) – era innovativo, uno sguardo al futuro. Infatti i fari e tutti gli altri elementi sono stati studiati nei particolari per migliorare la funzionalità e offrire al tempo stesso un alto livello di design. Il nostro concept è già stato messo alla prova in Francia».
«Il Methane Concept – precisa Wilkie – potrebbe essere facilmente commercializzato, non è esclusivamente un teaser futuristico. Non bisogna dimenticare che un trattore, a differenza di quello che accade nel mondo dell’auto, non cambia di modello ogni tre o quattro anni. La sua tecnologia mira non solo alla funzionalità, ma anche alla durata nel tempo, a una vita di almeno 20 anni».
L’idea si è sviluppata da una serie di proposte fatte dai designer dei centri design del gruppo a Chicago, Torino e Modena. Lo studio americano, ricorda Wilkie, ha proposto «un concept con una cabina bassa integrata con il cofano e con parafanghi larghi: accattivante, estremo». Il progetto di Modena ruotava tutto attorno alla cabina, con un tetto flottante in cui era integrata l’illuminazione funzionale del trattore. All’interno era previsto uno schermo fisso al centro del volante. Lo studio di Torino ha elaborato l’idea di un’integrazione totale con gli elementi costitutivi del trattore. In definitiva il risultato finale è stato il frutto della collaborazione completa tra i centri di design, in particolare di Modena e Torino.
Le cabine dei trattori New Holland sono per tradizione soprattutto funzionali. «Questa – dice Wilkie – è più tecnologica e avanzata, con un vetro avvolgente che dà una visibilità a 360 gradi. Nel tettuccio trasparente e flottante sono incorporati i gruppi ottici, mentre gli specchietti retrovisori sono sostituiti da videocamere: tutto questo per dare un effetto pulito e all’avanguardia».
Ma non sempre la vita del designer è facile: la calandra e i fari sono le parti più caratteristiche del brand New Holland. La grande ricerca era quindi rivolta a trovare un nuovo “volto”. L’ispirazione per i fari è partita dall’occhio di gatto, mentre quella degli estrattori d’aria del cofano ricorda le branchie di un pesce. La calandra è stata completamente ridisegnata. I centri di design, inoltre, hanno intensamente lavorato all’integrazione dei parafanghi, per rendere più fluida la forma, e alle carenature laterali e frontali che racchiudono i serbatoi del metano.
Il logo di New Holland è la foglia che cresce: qui emerge il motivo della spiga che cresce nel campo. E’ il motivo utilizzato per la nuova calandra, lo stesso usato per gli interni, mentre la foglia stilizzata riappare nella forma del sedile. «Abbiamo studiato pneumatici più grossi e allargato i parafanghi posteriori – spiega Wilkie – per ottenere le giuste proporzioni». Il colore non è più il blu classico di New Holland, ma un blu più intenso, metallizzato. «Sotto molti aspetti – conclude Wilkie – abbiamo voluto pensare diversamente rispetto al passato, volgendoci al futuro».
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